Grazie a Barbara Caldieri docente dei corsi per ASO e relatrice della serata, l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani in collaborazione con Ananke Family hanno organizzato una serata culturale e informativa per gli ASO.
L’Assistente di Studio Odontoiatrico è un professionista che deve possedere competenze specialistiche e ottime capacità relazionali e psicologiche.
E’ una risorsa preziosa dell’equipe odontoiatrica e al tempo stesso un punto di riferimento fondamentale per il paziente, con il quale si sviluppa un rapporto di fiducia.
In pazienti con disturbi Alimentari, l’ASO può diventare una figura molto importante se riesce, con delicatezza, a penetrare nella spessa corteccia psicologica che questi pazienti si autoimpongono.
Conoscere le problematiche, le ansie e le paure dei pazienti con disturbo alimentare, comprendere le dinamiche della malattia, può essere di grande aiuto all’ASO e al dentista per instaurare un rapporto sereno che facilita il loro lavoro e infonde fiducia al paziente stesso.
Patologie odontoiatriche nei pazienti con disturbi alimentari
Grazie ad una recente ricerca pubblicata sull’ European Journal of Paediatryc Dentistry di giugno 2021, sono emerse delle correlazioni tra alcune patologie del cavo orale e la diagnosi di un disturbo alimentare.
I ricercatori hanno analizzato i dati dei database di PubMed, Medline e Cochrane Library contenenti le cartelle cliniche di pazienti affetti da disturbi alimentari.
Dai dati sono emersi alcuni sintomi relativi al cavo orale direttamente correlati a disturbi alimentari.
La figura del dentista
La sensibilità del dentista diventa fondamentale soprattutto quando ci troviamo di fronte a dei soggetti che soffrono di bulimia, soggetti che, essendo generalmente normopeso e mangiando a tavola senza alcun apparente problema, non carpiscono così rapidamente l’attenzione, come i soggetti anoressici il cui corpo è segno inequivocabile di una sofferenza profonda. Osservando la bocca del paziente è possibile che l’odontoiatra noti delle anomalie afferenti a quelle sopra elencate e possa essere nella posizione, per meglio fare il suo lavoro, di indagare la causa della carenza di smalto o delle frequenti carie.
Il medico dentista che ha sviluppato una certa sensibilità alla problematica dei disturbi del comportamento alimentare, e collabora in rete con altri professionisti, può configurarsi come una risorsa preziosa in una fase preliminare del lavoro psicologico. Anzitutto può accorgersi, fra i primi, della presenza di questa problematica, a differenza dei familiari a cui il soggetto tende spesso a celare questo disagio; può magari raccogliere delle confidenze, tutelate dal segreto professionale, del suo paziente; può trovarsi in una posizione privilegiata per fare in modo che si apra una breccia che permetta al paziente di iniziare ad interrogare questo sintomo invece di agirlo. Alcune pazienti hanno infatti evidenziato come sia stato proprio questo suggerimento inaspettato del loro dentista di fiducia a dare il via ad una serie di riflessioni che le hanno poi condotte a chiedere aiuto psicologico.
Il ruolo della visita odontoiatrica
Durante la visita odontoiatrica è stato evidente che questi sintomi relativi al cavo orale erano collegati a carenze alimentari e alterazioni metaboliche con la complicità di altri fattori quali: scarsa igiene orale, terapie farmacologiche.
In alcuni pazienti sono emersi i chiari segni della frequenza di vomito o vomito autoindotto.
L’approccio verso questi pazienti deve necessariamente essere multidisciplinare, se l’odontoiatria si accorge di eventuali segnali che possano far ipotizzare un disturbo alimentare come anoressia e bulimia, dovrà procedere con cure odontoiatriche personalizzate e una collaborazione costante con altri specialisti tra cui psicologo e nutrizionista.
La visita odontoiatrica svolge un ruolo importante per i pazienti con disturbi alimentari perché è più facile che essi si sottopongano a controlli odontoiatrici rispetto a quelli di altri specialisti. Prevenzione, diagnosi e intervento precoce evitano la cronicizzazione della patologia.
Una prima visita odontoiatrica può prevenire l’aggravarsi di eventuali disturbi alimentari presenti. Alcune patologie orali individuate in una visita odontoiatrica possono essere un campanello d’allarme rispetto alla presenza di alterazioni nella dieta alimentare. Un’accurata visita dal dentista può dunque consentire una diagnosi precoce e cure più efficaci grazie alla collaborazione tra diverse figure professionali.